“…nessun profumo vale l’odore di quel fuoco…”.

SCOUT-FUOCO DA BIVACCOcopia

Avevo pensato di scrivere qualcosa di strettamente personale, del mio stato d’animo nel vivere questa quarantena e ho sempre rimandato per non sfogare da solo questo senso di tristezza. Soprattutto non avrei mai pensato di dover scrivere di un periodo tragico di questa nostra Italia, pur conservando la convinzione che a guardare gli altri dalla nostra finestra, osservando con indifferenza quello che accade, senza pensare che potremmo trovarci noi nelle stesse situazioni, non ci fa essere degli invincibili. Però mi ritrovo a scrivere invece di una iniziativa nata per caso, come tutte quelle che tra amici si propongono improvvisamente, si mettono in atto senza pensarci due volte, e senza badare alla perfezione. E capita quasi sempre, che tra questi amici, vi è come comune denominatore, uno spirito che da anni li unisce, per via di una promessa fatta, e che si conserva nel cuore per tutta la vita. Si, siamo noi Scout, non ex, ma gli Scout di un tempo ormai passato, quelli che non ci pensavano troppo a fare le cose, quelli della spontaneità più grezza ma più sincera e divertente. Allora ecco che un ex ragazzo, ancora giovane però nello spirito di idee ed iniziative, manda un messaggio in una chat: “Ragazzi !! lo organizziamo un fuoco di bivacco come i vecchi tempi ?? Se questa Pasqua deve essere diversa, almeno rendiamola originale. Un fuoco di bivacco on line !! con canti, risate, battute, ma anche testimonianze. Il “ragazzo” si chiama Vittorio Zito. Si, quello che oggi è il nostro primo cittadino, ma ieri era uno che con o senza lo zaino in spalla, aveva la capacità di trainare tutti noi. Lo ha fatto ancora ! Con quel messaggio in chat, è stato come se ci avesse invitato a cena, ed è partito il tam tam a reperire tutti i numeri di telefono di chi avremmo voluto fosse attorno al fuoco, inevitabile però non riuscire a raggiungere tutti. Inutile descrivere quello che è stato, e nonostante la tecnologia abbia fatto spesso cilecca per ovvi motivi, abbiamo potuto godere di questa meravigliosa opportunità e rivedere un insieme di fazzolettoni in un mosaico virtuale.

Indescrivibili emozioni, nel rivedere Amici lontani che stenti a riconoscere attraverso una web cam, Amici che hanno preso strade diverse in altri angoli del mondo, ma che sono sempre vicini a noi col cuore, e di cui non abbiamo certamente perso le tracce. Amici che sono ora nelle zone rosse più colpite da questo nemico invisibile, alcuni dei quali operatori sanitari, in trincea e quindi in prima linea in questa guerra. A loro è andato sempre il nostro pensiero, sicuri che avrebbero affrontato la situazione proprio con lo spirito del “sorridere e cantare anche nelle difficoltà” oggetto della loro vecchia promessa. Il nostro fuoco, ha preso la via del silenzio alla loro voce, alle loro crude testimonianze. Avremmo voluto abbracciarli con orgoglio di amicizia, perchè la più bella cosa, è sapere che c’è qualcuno che lotta anche per te, e cerca di difenderti. Come ad esempio chi non ha potuto partecipare perchè di pattuglia per le strade in questa emergenza, a controllare che tutto vada bene. Era uno schermo con tante finestre, alcune buie per l’impossibilità di presenziare, ma con le iniziali sopra a dire “Io ci sono comunque”. I microfoni facevano i capricci, le reti complici, ma i volti, i sorrisi dicevano tutto. La gioia è stata protagonista, le risate anche per le improvvisazioni, erano un riferimento a quante ne abbiamo combinate in quegli anni durante i quali i pensieri erano altri, forse di realmente seri, non ce n’erano. Oggi quel modo di fare, di affrontare, di risolvere lo mettiamo in campo, chi in un modo chi in un altro. Quegli anni sono stati la formazione del nostro carattere, e che abbiamo anche cercato di trasmettere ai nostri figli. Ieri, era veramente una famiglia allargata, c’eravamo noi, nelle nostre case, con i nostri congiunti che hanno assistito ad un bel momento con commozione.

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E’ stato un modo per alleviare la tristezza del distacco sociale che stiamo vivendo, lo faremo ancora sicuramente, perchè sarà lunga certo, ma lo faremo anche perchè siamo fatti così, e non ci potrà cambiare nessuno. Alcune lacrime trattenute per l’essere consapevoli della possibilità di non poterci rivedere presto, sono un fermo immagine della nostra reunion, e dovessi riportare tutti i pensieri personali, che scorrevano nella chat parallela, non finirei di scrivere. Penso che lo slogan “andrà tutto bene”, sia ormai come una puntina che salta la traccia su un disco, ed è giusto che lo sia, perchè dobbiamo pensarlo con forza ma anche crederci veramente. Non so se tutto tornerà come prima, forse si, forse no, forse dipenderà anche da noi. Sicuramente questo periodo della vita ci lascerà per forza qualcosa a cui dovremmo ripensare spesso. Io però una cosa l’ho sempre sostenuta, e ieri ho avuto l’ennesima conferma…Gli Amici sono come le stelle, anche se non li vedi, sai comunque che ci sono. La lontananza certo è una brutta bestia da domare, ma noi, come spero tanti, saremo sicuramente “distanti ma uniti”…SEMPRE !!

di Pino Curtale